In tempi di passioni tristi e valori deboli, forse è opportuno staccarsi un attimo dalle cronache e chiederci come verrà giudicato, fra qualche anno, questo particolare momento della nostra vita, pubblica e privata. Non dagli storici, che speriamo abbiano di meglio di cui occuparsi. Ma dai nostri figli. Davvero il Paese è quello descritto dal profluvio di volgarità che ci inonda ogni giorno? E da una classe politica che appare, nel suo complesso, più attenta a rovistare nel letto dell’avversario, piuttosto che confrontarsi su idee e programmi? Che chiude la Camera per una settimana, perché non ha nulla da fare, ma insegue senza sosta gossip di ogni natura? Oppure dà un’informazione che si disputa brandelli delle vite private dei rivali politici e non?
Ogni caso
Poteva accadere.
Doveva accadere.
E’ accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
E’ accaduto non a te.
TI sei salvato perchè eri il primo.
Ti sei salvato perchè eri l’ultimo.
Perchè da solo. Perchè la gente.
Perchè a sinistra. Perchè a destra.
Perchè la pioggia. Perchè un’ombra.
Perchè splendeva il sole.
L’uomo e la ricerca del bello
Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli (Salmo 8)
Dialogo tra Massimo Cacciari e mons. Pierangelo Squeri
Chiesa di Longuelo
Il giardino segreto
– Dev’essere molto presto – pensò. – Le nuvolette sono tutte rosa, e non ho mai visto il cielo di questo colore. Nessuno è alzato, non sento neanche gli stallieri giù nelle scuderie. –
Un nuovo pensiero la fece, d’un tratto, saltare in pedi: – Non posso aspettare. Vado in giardino! –
Aveva imparato a vestirsi da sè, cosicchè, dopo cinque minuti, era tutta pronta. Conosceva una piccola porticina, facile da aprirsi, e volò giù per le scale, con le sole calze, mettendosi le scarpe solo nell’anticamera.
Tolse il paletto, girò la chiave, aprì, poi corse fuori, nel sentiero, sull’erba verde.
Il sole la riscaldava, ed ella udiva dei gorgheggi, dei trilli, dei canti, che parevano uscire da ogni cespuglio e da ogni albero.
L’infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
de l’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi
Creazione e bellezza. Agli inizi.
L’incontro è inserito nel programma “Dialoghi dello spirito” della manifestazione “Molte fedi sotto lo stesso cielo” organizzato dalle ACLI di Bergamo insieme ad altre associazioni di Bergamo. La manifestazione ogni anno propone un tema e per il 2009 è stata scelto “La bellezza salverà il mondo?”.
Questo dialogo trattava dell’universo e della creazione del mondo e per questo motivo è stato presentato alla Torre del Sole di Brembate Sopra. Si tratta di una struttura didattica per l’osservazione del cielo, inaugurata nel 2008, attrezzata con: un eliostato per l’osservazione del sole, un telescopio per l’osservazione del cielo stellato e un planetario per la visione virtuale del cielo.
Così lontano così vicino
La luce vi siete mai domandati di che colore è? Come si propaga e cosa cambierebbe se non ci fosse? Avete mai sentito di spettri multicolore che si aggirano intorno a noi? Non si vedono ma ci sono! Ogni luce ha il suo e sono invisibili agli occhi… ma non all'”acchiappa spettri”! Specchi e lenti ci guideranno in un viaggio alla scoperta della luce e ci sveleranno come poter vedere oggetti lontani. Il nostro sguardo arriverà là, dove non potevamo immaginare potesse giungere… e chissà se poi, come Galileo, riusciremo a costruire un cannocchiale per ritornare “a riveder le stelle”! Un animatore vi guiderà tra lenti ed esperimenti per scoprire i segreti della luce, entrerete in una camera oscura gigante.
Pecore a San Tomè
Fino a cinquant’anni fa i nostri pastori scendevano dagli alpeggi a fine settembre perchè avevano acquisito il diritto di sostare ancora una settimana sui pascoli delle malghe che le vacche avevano lasciato liberi a San Matteo.
L’impronta del passo…
Al Palamonti, sede del CAI, si è svolto l’incontro con Don Roberto Pennati a conclusione dei “Cammini dello spirito”.
Ha raccontato del suo rapporto con la montagna dal punto di vista di un uomo che in passato l’ha vissuta intensamente e con passione e ora, affetto da una malattia neurologica, non ha più la possibilità di frequentarla: umiltà e riconoscenza alla montagna che dà alla nostra vita spazio e bellezza, la montagna che ti porta, ti sostiene e ti accoglie, la montagna che esige l’essenzialità e il rispetto, la montagna che dona momenti magici ma che durano un istante e che non ti appartengono.
Sono stati letti alcuni brani tratti dal suo libro “La meta oltre la vetta” e alcuni brani di Mario Rigoni Stern.
Rasmus e il vagabondo
In verità aveva ancora sonno e si sentiva molto stanco, ma non voleva dar noia a Oscar, che stava procedendo allegramente a gran passi.
“Vieni, cercheremo un buco dove puoi scaldarti e dormire”.
“Mica ci si può mettere a dormire a metà giornata” disse Rasmus sorpreso. “Mi sono appena alzato”.
“I vagabondi possono” sentenziò Oscar.
Così finalmente Rasmus capì che cosa significa fare il vagabondo; di colpo intuì tutta la meraviglia della sua nuova vita: si poteva fare tutto quello che si voleva. Mangiare, dormire, girare il mondo come e quando capitava: un vagabondo era libero, totalmente libero come un uccello nel bosco.
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