
Colori d’autunno nelle foglie e nei frutti. Il melograno è un frutto affascinante.
Dentro la melagrana
ingranaggi d’orologeria
atomi d’istanti acerbi
e da fuori scatola da semi
Valentino Zeichen
Just another WordPress site
Colori d’autunno nelle foglie e nei frutti. Il melograno è un frutto affascinante.
Dentro la melagrana
ingranaggi d’orologeria
atomi d’istanti acerbi
e da fuori scatola da semi
Valentino Zeichen
di Franco Arminio
Ho recuperato questo decalogo scritto a febbraio 2020. I suggerimenti mi sembrano ancora validi a distanza di più di un anno. E’ di Franco Arminio poeta e “paesologo” del Molise. Paesologo è un termine da lui inventato in quanto studioso del presente e del futuro dei paesi, in particolare quelli dell’Appennino soggetti all’abbandono.
Leggi tutto “Decalogo contro la paura”O mare salato, quanto del tuo sale
sono lacrime del Portogallo!
Attraversando te, quante madri hanno pianto,
Quanti figli invano hanno pregato!
Quante promesse spose non sono state sposate?
Perché tu possa essere nostro, O mare!
Ne è valsa la pena? Tutto vale la pena
se l’anima non è piccola.
Chi vuole oltrepassare Bojador
deve andare oltre il dolore.
Dio al mare ha dato il pericolo e l’abisso
ma è in lui che ha specchiato il cielo.
Fernando Pessoa
Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l’amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d’estate
c’era una nube ch’io mirai a lungo:
bianchissima nell’alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.
E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell’amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l’ho baciato un giorno.
Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall’alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.
Bertolt Brecht
Altri morirà per la Storia d’Italia volentieri
e forse qualcuno per risolvere in qualche modo la vita.
Ma io per far compagnia a questo popolo digiuno
che non sa perché va a morire
popolo che muore in guerra perché «mi vuol bene»
«per me» nei suoi sessanta uomini comandati
siccome è il giorno che tocca morire.
Altri morirà per le medaglie e per le ovazioni
ma io per questo popolo illetterato
che non prepara guerre perché di miseria ha campato
la miseria che non fa guerre, ma semmai rivoluzioni.
Altri morirà per la sua vita
ma io per questo popolo che fa i suoi figlioli
perché sotto coperte non si conosce miseria
popolo che accende il suo fuoco solo la mattina
popolo che di osteria fa scuola
popolo non guidato, sublime materia.
Altri morirà solo, ma io sempre accompagnato:
eccomi, come davo alla ruota la mia spalla facchina.
Sotto, ragazzi,
se non si muore
si riposerà, allo spedale.
Ma se si dovesse morire
basterà un giorno di sole
e tutta Italia ricomincia a cantare.
Piero Jahier – Tratto da “Con me e con gli alpini”
C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
È lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il
dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
– per fortuna mi passa.
Wislawa Szymborska – da Basta così, Adelphi
Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Leggi tutto “Istanti”
Non è il critico che conta; non chi fa notare come inciampa un uomo forte, o dove chi fa qualcosa potrebbe farlo meglio. Il credito va all’uomo che si trova realmente nell’arena, il cui volto è imbrattato di polvere, sudore e sangue; che si batte con valore; che sbaglia, e si mostra inadeguato ancora e ancora, perché non esiste impegno senza errore e fallimento; ma che lotta davvero per fare le cose; che conosce i grandi entusiasmi, le grandi dedizioni; che si dedica a una degna causa; che nel migliore dei casi conosce alla fine il trionfo di un grande risultato, e nel peggiore, se fallisce, almeno fallisce avendo osato molto, cosicché il suo posto non debba mai essere tra quelle anime timide e fredde che non conoscono la vittoria né la sconfitta.
Theodore Roosevelt – Discorso alla Sorbona di Parigi il 23 aprile 1910
Distesa estate,
stagione dei densi climi
dei grandi mattini
dell’albe senza rumore –
ci si risveglia come in un acquario –
dei giorni identici, astrali,
stagione la meno dolente
d’oscuramenti e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell’ordine che procede
qualche cadenza dell’indugio eterno.
Vincenzo Cardarelli
Buon compleanno mamma Uta
allegra, tenace e forte.
Sei bella – dico alla vita –
è impensabile più rigoglio,
più rane e più usignoli,
più formiche e più germogli.
Cerco di accattivarmela,
di blandirla, vezzeggiarla.
La saluto sempre per prima
con umile espressione.
Le taglio la strada da sinistra,
le taglio la strada da destra,
e mi innalzo nell’incanto,
e cado per lo stupore.
Quanto è di campo questo grillo,
e di bosco questo frutto –
mai l’avrei creduto
se non avessi vissuto!