venerdì 22 luglio 2016
Almè – Villa Carnazzi
Dante’s Paradise Concert: San Francesco
Bruno Pizzi , Fulvio Manzoni , Jacopo Ogliari , Aurelio Pietro Pizzuto
Intra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, fertile costa d’alto monte pende, onde Perugia sente freddo e caldo |
Tommaso spiega che tra i fiumi Topino e Chiascio (quest’ultimo scende dal monte Ausciano dove il beato Ubaldo si ritirò in eremitaggio) digrada la fertile costiera del monte Subasio,
dalla quale Perugia riceve il calore estivo e il freddo invernale dal lato di Porta Sole; dalla parte opposta del monte ci sono invece Nocera Umbra e Gualdo Tadino, in posizione svantaggiosa. |
Di questa costa, là dov’ ella frange più sua rattezza, nacque al mondo un sole, come fa questo talvolta di Gange. Però chi d’esso loco fa parole, |
Da questa costiera del monte, dove essa è meno ripida (ad Assisi), nacque un Sole per il mondo (Francesco), come il Sole vero e proprio sorge talvolta dal fiume Gange (all’equinozio di primavera, quando è più luminoso).
Perciò, se qualcuno parla di quella città, non la deve chiamare Ascesi (Assisi), ma Oriente, poiché ha dato i natali al santo. |
Non era ancor molto lontan da l’orto, ch’el cominciò a far sentir la terra de la sua gran virtute alcun conforto ché per tal donna, giovinetto, in guerra |
Francesco era ancora molto giovane, quando cominciò a riverberare sulla Terra le sue benefiche virtù: infatti volle sposare una donna (la Povertà) alla quale nessuno vuole unirsi,
come se fosse la morte, e a causa di essa venne in contrasto con il padre. |
e dinanzi a la sua spirital corte et coram patre le si fece unito; poscia di dì in dì l’amò più forte. Questa, privata del primo marito, |
Francesco si unì a lei in mistiche nozze, davanti al tribunale episcopale e al padre, spogliandosi dei beni e vivendo poi con la Povertà che amò sempre di più.
Questa, dopo la crocifissione di Cristo, suo primo marito, era rimasta per più di millecento anni sola e disprezzata da tutti, |
né valse udir che la trovò sicura con Amiclate, al suon de la sua voce, colui ch’a tutto ‘l mondo fé paura; né valse esser costante né feroce, |
e non era servito che Cesare durante la guerra civile con Pompeo la trovasse sicura e tranquilla in compagnia del pescatore Amiclàte;
non le servì dimostrarsi fedele e fiera, come quando aveva seguito Cristo sulla croce mentre Maria era rimasta ai piedi di essa. |
Ma perch’ io non proceda troppo chiuso, Francesco e Povertà per questi amanti prendi oramai nel mio parlar diffuso. |
Tommaso precisa a questo punto che sta parlando di Francesco e di Madonna Povertà, unitisi appunto in mistiche nozze. |
La lor concordia e i lor lieti sembianti, amore e maraviglia e dolce sguardo facieno esser cagion di pensier santi; tanto che ‘l venerabile Bernardo |
La concordia di Francesco e Povertà, il loro amore e il dolce sguardo dell’uno per l’altra suscitavano pensieri santi
e indussero per primo Bernardo di Quintavalle a unirsi a loro e a seguirli scalzo, con lieta sollecitudine. |
Oh ignota ricchezza! oh ben ferace! Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro dietro a lo sposo, sì la sposa piace. Indi sen va quel padre e quel maestro |
Il suo esempio fu presto seguito da Egidio e Silvestro, che andarono dietro allo sposo per amore della sposa (aderendo all’ideale francescano di povertà);
e Francesco fu a capo di quella famiglia, che ormai portava i fianchi cinti da una corda. |
Né li gravò viltà di cuor le ciglia per esser fi’ di Pietro Bernardone, né per parer dispetto a maraviglia; ma regalmente sua dura intenzione |
Francesco si recò poi a Roma per illustrare a papa Innocenzo III la sua severa Regola, e nonostante fosse figlio di un mercante, Pietro Bernardone, non si vergognò della sua umile condizione e di fronte al pontefice si comportò con modi regali; il papa diede la prima approvazione all’Ordine. |
Poi che la gente poverella crebbe dietro a costui, la cui mirabil vita meglio in gloria del ciel si canterebbe, di seconda corona redimita |
I seguaci aumentarono di numero, così papa Onorio III diede la seconda approvazione, con cui lo Spirito Santo coronò il santo volere di Francesco. |
E poi che, per la sete del martiro, ne la presenza del Soldan superba predicò Cristo e li altri che ‘l seguiro, e per trovare a conversione acerba |
Egli si recò poi in Terrasanta, presentandosi davanti al Sultano,
ma trovò quelle genti non ancora pronte alla conversione; tornò in Italia |
nel crudo sasso intra Tevero e Arno da Cristo prese l’ultimo sigillo, che le sue membra due anni portarno. Quando a colui ch’a tanto ben sortillo |
e si ritirò sul monte della Verna, fra Tevere e Arno, dove ricevette l’ultimo e definitivo sigillo alla Regola (le stimmate), che portò per due anni.
Quando a Dio piacque di chiamarlo a sé da questa vita, |
a’ frati suoi, sì com’ a giuste rede, raccomandò la donna sua più cara, e comandò che l’amassero a fede; e del suo grembo l’anima preclara |
Francesco raccomandò ai confratelli la sua donna, la Povertà,
quindi la sua anima lasciò il corpo ed egli fu seppellito nudo nella nuda terra, secondo le sue volontà. |