…accade che un ometto solitario da dieci anni zappa, irriga, raccoglie. Raccoglie ciò che diverrà una buona parte del suo cibo senza che egli debba passare per le forche caudine del mercato. Intanto continua a svolgere il suo “normale” (normale?) lavoro retribuito, ovvero a vendere il tempo della propria vita ricevendone in cambio del denaro con cui comprare tutto ciò di cui ha bisogno. Ma un giorno l’ometto si accorge che quel denaro è troppo, che egli non ha più bisogno di vendere tutto il tempo della propria vita perché non tutto ciò di cui ha bisogno deve comprarlo. Una buona parte del cibo, lo abbiamo appena detto, lo produce da sé. Altre cose ha imparato a farsele da solo. E altre cose ancora, di cui credeva di aver bisogno, ha scoperto che non gli sono affatto necessarie. Egli impara a vedere tutto ciò come una ricchezza, come una miriade di piccole gocce di libertà che egli va poco a poco aggiungendo alla propria vita. Scopre infine l’esistenza di una cosa che chiamano part time, ovvero che le regole del loro mondo gli consentono di vendere soltanto metà del proprio tempo, dimezzando il suo reddito economico ma guadagnando metà della propria vita. E non esita a farlo.
L’uomo ricco non è colui che ha di più ma colui che sa fare a meno del maggior numero di cose. (H. D. Thoreau)
Fonte: Decrescita felice